La Cina e gli Stati Uniti hanno concluso un nuovo ciclo di colloqui commerciali a Shanghai mercoledì dopo una pausa di quasi tre mesi. Poche prove immediate però, dei progressi compiuti nella disputa che dura ormai da un anno.
I delegati statunitensi, tra cui il segretario al Tesoro Steven Mnuchin ed il rappresentante commerciale Robert Lighthizer, hanno concluso ieri i colloqui con le loro controparti cinesi tra cui il vice premier Liu He. La delegazione americana ha lasciato lo Xijiao State Guest Hotel, un rigoglioso complesso di edifici di lusso nella parte occidentale della città portuale, senza sostanziali progressi nelle trattative. I mercati hanno subito reagito nella giornata di ieri, con vendite intraday consistenti. Ne è prova l’ondata di segni negativi, sparsa su tutti i principali listini mondiali.
I due governi potrebbero rilasciare dichiarazioni sui colloqui nelle prossime ore.
I colloqui si sono svolti sullo sfondo di un nuovo attacco
Le relazioni tra i delegati sono apparse cordiali a Shanghai, Il ministro del commercio cinese Zhong Shan, ha svolto un ruolo più importante nelle discussioni rispetto ai turni precedenti. Il suo maggiore coinvolgimento aveva suscitato preoccupazione tra alcuni delegati USA, poiché è percepito come un negoziatore più duro.
I delegati USA erano arrivati a Shanghai martedì ed avevano partecipato ad una cena al Fairmont Peace Hotel la sera. Il People’s Daily, portavoce del Partito Comunista, ha risposto a Trump mercoledì, con un commento che afferma che la Cina non ha alcun motivo per “derubare” gli Stati Uniti e non l’ha mai fatto. La Cina non farà concessioni contro i suoi principi sul commercio.
Le aspettative di una svolta nei negoziati commerciali rimangono ancora basse. Le due parti sono più distanti di quanto non fossero tre mesi fa, quando i negoziati si interruppero e ciascuna parte incolpò l’altra per i tentativi di deragliare di raggiungere un accordo. La Cina sta spingendo per un compromesso nei colloqui, un incontro “a metà strada”.
Dati Macro
I dati rilasciati mercoledì, hanno mostrato che le prospettive per il settore manifatturiero cinese stanno leggermente migliorando, sebbene il settore sia ancora in contrazione. L’indice dei principali acquisti manifatturieri è salito a 49,7 a luglio, guidato da migliori condizioni per le grandi aziende. La lettura inferiore a 50 indica ancora una contrazione, sebbene sia migliore della stima mediana di 49,6 in un sondaggio di economisti. L’indicatore non manifatturiero è sceso a 53,7.
La Cina ha annunciato martedì, le priorità per la politica economica nella seconda metà dell’anno. Proponendosi impegni ad affrontare “efficacemente” le tensioni in corso sul commercio, offrendo al contempo politiche di stimolo.