L’agenzia di rating Standard & Poor’s ha lasciato invariato il rating dell’Italia a «BBB» con outlook negativo, ci separano due gradini dal livello «spazzatura».
Ha anche avvertito che potrebbe abbassare i rating dell’italia «se il rapporto debito/Pil non riuscisse a spostarsi su un percorso discendente chiaramente discernibile nei prossimi tre anni» oppure se l’Italia non avrà adeguato sostegno dalle politiche dell’Eurozona .
Mentre per alzare l’outlook a stabile è necessario che le performance economiche migliorino rispetto alle previsioni.
Le stime dell’agenzia americana per il 2020 si discostano in parte dai numeri contenuti nel Def del governo:
- Pil crolla del 9,9% rispetto all’8% di Roma
- Deficit scende al 6,3% del Pil contro il 10,4%
- Debito vicino al 153% rispetto al 155,7%
Per S&P «la maggior parte del nuovo debito creato quest’anno come conseguenza della pandemia sarà acquistato dalla Bce nell’ambito di iniziative esistenti e di nuova creazione».
In uno scenario in peggioramento, la Bce ha annunciato che fino a settembre 2021 accetta anche i titoli di Stato con rating «junk» (spazzatura) a garanzia della liquidità che fornisce alle banche.
Comunque c’è tensione sui mercati. Non aiuta la prospettiva che si allunghino i tempi per un accordo sul Recovery Fund europeo, che dovrebbe fornire prestiti a tassi molto vantaggiosi e trasferimenti a fondo perduto agli Stati membri più colpiti.
Il Consiglio Ue di giovedì ha segnato un passo avanti perché è stata riconosciuta la necessità e urgenza di uno strumento comune. Le diverse sensibilità tra Nord e Sud Europa tuttavia rischiano di allungare i tempi dell’intesa.
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