S&P 500: questo indicatore lo prevede

Quando le azioni finiscono i primi cinque giorni in rialzo, l'S&P 500 è stato positivo più dell'80% delle volte a fine anno.

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Quando le azioni finiscono i primi cinque giorni in rialzo, l’S&P 500 è stato positivo più dell’80% delle volte a fine anno con un guadagno medio di circa il 13%, secondo Stock Trader’s Almanac. Il vecchio indicatore di Wall Street può essere indicativo poiché l’inizio di un anno segna un momento importante per gli investitori per mettere i soldi al lavoro. Può succedere ancora molto nel resto dell’anno e la sua capacità predittiva potrebbe essere solo una coincidenza.

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Il barometro di gennaio è uno degli indicatori stagionali preferiti di Wall Street. Secondo l’Almanacco del Trader di azioni, dal 1950 ha registrato solo nove errori ed è stato accurato il 74,6% delle volte. Se si escludono anni relativamente piatti, il tasso di accuratezza migliora ulteriormente: 86,6%.
Indipendentemente da ciò, l’interesse per gennaio rimane alto perché ogni gennaio in ribasso sull’S&P dal 1950, senza eccezioni, ha preceduto un mercato ribassista nuovo o esteso, un mercato piatto o almeno una correzione del 10%.

Perché il Barometro di gennaio ha un track record così forte?

Nel 1972, Yale Hirsch, fondatore dell’Almanacco del trader di azioni, scoprì che l’emendamento alla Costituzione dell’anatra zoppa cambiava il calendario politico e nacque il Barometro di gennaio. L’emendamento Lame Duck fu adottato nel 1934; ha spostato l’inizio e la fine del mandato del presidente e del vicepresidente dal 4 marzo al 20 gennaio e dei membri del Congresso dal 4 marzo al 4 gennaio, sostanzialmente abbreviando il periodo dell’anatra zoppa dall’elezione e dall’inaugurazione del presidente da quattro mesi a due mesi.

La storia recente del Barometro di gennaio è stata mista. Il 2008 è stato il peggior gennaio mai registrato e ha preceduto il peggior mercato ribassista dalla Grande Depressione ( S&P 500 in calo del 38% quell’anno). Ma giù i gennaio 2009, 2010 e 2014 non hanno prodotto anni negativi, sebbene abbiano predetto correzioni.

Nessuna certezza quindi, ma un’ottima statistica da cui prendere alcuni spunti.

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