La Reserve Bank of Australia [ RBA ] ha tagliato i tassi di interesse per la seconda volta, agendo nel cercare di rafforzare la propria economia. La ricchezza di risorse naturali non basta contro una visione globale sempre più torbida.
Dal comunicato ufficiale:
“Nella sua riunione odierna, il Consiglio ha deciso di ridurre il tasso di liquidità di 25 punti base all’1,00 per cento. Ciò segue una riduzione simile nella riunione di giugno del Consiglio. Questo allentamento della politica monetaria sosterrà la crescita dell’occupazione e fornirà una maggiore fiducia che l’inflazione sarà coerente con l’obiettivo a medio termine.
Quello di oggi è il secondo taglio eseguito dalla RBA, che ha abbassato il suo tasso ufficiale di liquidità ad un nuovo minimo dell’1,00%, in calo dall’1,25%. Ma cosa ancor più importante è che questo taglio si aggiunge a quello fatto a giugno, solo un mese fa. I responsabili delle politiche evidenziano che la disputa sul commercio tra Cina e Stati Uniti, possa minacciare le esportazioni globali. Il taglio arriva quando le controparti globali della RBA, si sono spostate su posizioni politiche più accomodanti, tra la crescente preoccupazione per il rallentamento della crescita mondiale e la prospettiva che la disputa commerciale si trascinerà ancora per qualche tempo.
Il governatore della RBA Philip Lowe in una nota:
“L’incertezza generata dalle dispute commerciali e tecnologiche, sta influenzando gli investimenti e significa che i rischi per l’economia globale sono inclinati verso il basso”.
Mr. Lowe ha detto che nonostante l’economia non sia “caduta in un buco”, il ritmo della crescita economica deve accelerare, per sostenere il mercato del lavoro e dare una certa spinta alla crescita dei salari e riportare l’inflazione alla fascia target del 2% -3%.
“Di recente, la capacità del mercato del lavoro si è leggermente ridotta, con un leggero aumento del tasso di disoccupazione. Questi risultati sul mercato del lavoro suggeriscono che l’economia australiana può sostenere tassi più bassi di disoccupazione e sottoccupazione”.
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