Si possono notare nellʼeconomia alcuni fattori ritenuti molto importanti. Ad esempio il PIL [Prodotto interno Lordo], i prezzi delle case, il lavoro che cʼè o che manca e tanti altri componenti economici.
Possiamo seguire i telegiornali ed avere unʼidea su come lʼeconomia influenzi la vita di tutti noi, e di come sia praticamente impossibile non seguirla. “Abbiamo perduto un punto di PIL”. “Abbiamo guadagnato un punto di PIL”. Il più delle volte, si è convinti di fare informazione così. Ma che cosa significa? Spesso ci si limita a riportare dati, unità di misura e grafici, ma in realtà, non si fa altro che creare aree di mistero. Ed ampliare la distanza dal cosiddetto esperto che “parla” e il singolo cittadino/utente che “ascolta”.
Il Benessere dellʼeconomia
Tutti gli indicatori economici, vanno a giocare un ruolo importante su ciò che possiamo definire come il benessere di una determinata economia. Una economia che presenti valutazioni positive su tutti i principali fattori è sicuramente unʼeconomia sana. Ora: sarà semplice, ma non banale specificare che tanto unʼeconomia è solida, più starà bene e sarà solida quella valuta. Ne sappiamo qualcosa a valle degli ultimi anni di Mercati Finanziari, in cui le banche centrali hanno assunto un ruolo sempre più importante. Una delle ultime citazioni associate ai mercati è che sono diventati “bancocentrici”, cioè più dipendenti dalle mosse di politica monetaria, più che ai fondamentali economici di un Paese.
Detto questo, partiamo dal PIL, ovvero dal Prodotto Interno Lordo (in inglese è Gross Domestic Product o GDP).
PIL – Prodotto Interno Lordo
“Il PIL (Prodotto Interno Lordo) è il valore dei prodotti e servizi realizzati all’interno di uno Stato sovrano in un determinato arco di tempo.”
In poche parole è il risultato derivante da un processo di scambio, come la vendita di prodotti e servizi. Nel calcolo non conta la nazionalità del produttore, ma bensì la realtà geografica in cui il prodotto/servizio viene realizzato. Ad esempio: una lavatrice prodotta in Italia da una società australiana entra nel PIL dell’Italia, mentre un corso di cucina (quindi un servizio) tenuto in Australia da una società italiana viene computato nel PIL dell’Australia.
Ma come mai si parla di Prodotto Interno Lordo? La risposta è che nel PIL sono compresi tutti quei fattori che vanno a comporre il sistema produttivo complessivo di un Paese. Compresi quei fattori che perdono valore con il tempo e che con il loro utilizzo, vanno quindi continuamente ripristinati.
Alcuni indicatori sono in grado di anticipare lʼevoluzione futura del PIL, poiché questo dipende dallʼevoluzione della domanda aggregata. Secondo il modello macroeconomico, considerando il PIL come offerta, la domanda è costituita da consumi, investimenti, variazione delle scorte ed export netto. Perciò, analizzando i componenti della domanda, si può arrivare ad indicare la possibile evoluzione del PIL. Sostanzialmente, è ciò su cui si basano le previsioni degli analisti per pronosticare la variazione delle percentuali di PIL in un periodo nel futuro. Si sente spesso dire ad esempio “nel 2015 il PIL crescerà dello 0,1%” (solitamente quando si parla dʼItalia è sempre questione di pochissimo), ebbene ora sapete su quali fattori si basano quelle previsioni.
PIL pro capite
Apriamo una piccola parentesi per rispondere ad un’altra domanda: che cos’è il PIL pro capite? Per PIL pro capite si intende, semplicemente, la ripartizione del PIL reale per la popolazione complessiva di un Paese. Il che conduce al valore medio della produzione ottenuta nell’economia di un periodo X in un Paese Y (in questo caso l’Italia).
Storia del PIL
Ora che abbiamo visto che cos’è il PIL, diamo un breve cenna alla storia di questo concetto. Il primo concetto di PIL, simile a quello odierno, è stato formulato da Adam Smith nella sua più celebre opera La Ricchezza delle Nazioni. Secondo Smith, il capitale può essere circolante o fisso. Il capitale circolante genera un profitto per chi lo possiede solo nel momento in cui il proprietario stesso lo cede; quello fisso, invece, genera profitto semplicemente dal suo possesso.
Il capitale può subire una distinzione in tre quote: una quota destinata al consumo immediato, che non dà reddito come il cibo o i mobili; una quota destinata al capitale circolante, in cui rientra qualunque tipo di merce. Infine una quota destinata al capitale fisso, quindi ogni cosa che crea profitto senza circolare, come le macchine da lavoro e i beni immobili come le botteghe.
Le teorie di Smith sul capitale e la ricchezza rappresentano un punto di inizio fondamentale e le basi dell’odierna concezione del PIL, che meritano sicuramente un approfondimento con la lettura del suo saggio.
Perché è importante ?
Avere un PIL alto indica una migliore qualità della vita all’interno di uno Stato. È un indicatore che è correlato ad altre fattori macroeconomici come sanità, istruzione, previdenza pubblica e consente di comprendere la capacità di uno Stato di fare fronte alle obbligazioni assunte.