Petrolio: tagliata la produzione nel Golfo del Messico

I produttori di petrolio degli Stati Uniti nella giornata di ieri, hanno tagliato quasi un terzo della produzione grezza del Golfo del Messico.

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I produttori di petrolio degli Stati Uniti nella giornata di ieri, hanno tagliato quasi un terzo della produzione del Golfo del Messico. Quella che potrebbe essere una delle prime grandi tempeste della stagione degli uragani dell’Atlantico, ha minacciato la produzione petrolifera offshore ed ha iniziato ad inondare la Louisiana con forti piogge.

Quindici piattaforme di produzione e quattro impianti di perforazione sono stati evacuati nel Golfo del Messico settentrionale. Secondo le news riportate, le imprese petrolifere hanno spostato i lavoratori in sicurezza prima di una tempesta che dovrebbe diventare un uragano entro venerdì. I prelievi hanno contribuito a spingere i futures petroliferi statunitensi in rialzo del 4,5% a $ 60,43 al barile. Nel Golfo del Messico, gli Stati Uniti producono il 17% del proprio output  ed il 5% del gas naturale.

Mentre il potenziale uragano, chiamato Barry, si avvicinava alla Louisiana, il governatore John Bel Edwards ha dichiarato ieri lo stato di emergenza. Avvertendo che potrebbero abbattersi sul territorio ingenti piogge, su parti dello stato della costa del Golfo. New Orleans era sotto un’allerta alluvione improvvisa, dopo aver subito circa 15cm di pioggia in una giornata.

Vermilion Parish, una comunità costiera, ha invitato i residenti di alcune aree basse a evacuare.

Il National Hurricane Center prevede una depressione tropicale in formazione nel Golfo entro giovedì, con il potenziale sviluppo in un uragano entro il fine settimana. Il sistema potrebbe produrre una tempesta e forti piogge dalla Louisiana fino alla costa del Texas. La tempesta potrebbe far cadere fino a 25cm di pioggia lungo la costa centrale del Golfo.

Exxon Mobil Corp, ConocoPhillips, Anadarko Petroleum Corp ed altre aziende, hanno ritirato personale ed alcuni hanno tagliato la produzione da piattaforme di acque profonde come precauzione di sicurezza.

L’U.S. Bureau of Safety and Environmental Enforcement (BSEE), che regola le trivellazioni offshore, ha dichiarato inoltre oltre mercoledì mattina, che i produttori hanno chiuso oltre 600.000 barili al giorno di produzione di petrolio del Golfo ed il 17% della produzione di gas naturale della regione. Exxon ha evacuato personale non essenziale da tre piattaforme nel Golfo, anticipando per altro un possibile scarso effetto sulla sua produzione. Anadarko, il terzo più grande produttore di volumi nel Golfo, ha affermato che sta bloccando la produzione di petrolio e gas e rimuovendo i lavoratori dalle sue quattro strutture centrali del Golfo. Royal Dutch Shell Plc ha espanso una precedente evacuazione in mare aperto a sette piattaforme e ha chiuso più produzione, ha detto la società mercoledì.

Interpellato un portavoce locale ha dichiarato che le operazioni al porto petrolifero offshore della Louisiana, erano normali mercoledì mattina. Questo è l’unico porto degli Stati Uniti dove le più grandi navi cisterna possono caricare e scaricare.

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Raffinatori di petrolio Motiva Enterprises e Marathon Petroleum Corp hanno detto che stavano monitorando la tempesta e che sarebbero pronti ad implementare piani di uragano. Chevron, Phillips 66, Exxon e Royal Dutch Shell si stavano preparando per forti piogge e venti nelle raffinerie lungo la costa del Golfo. Chevron ha chiuso la produzione su cinque piattaforme del Golfo – Big Foot, Blind Faith, Genesis, Petronio e Tahiti – ed ha iniziato ad evacuare tutti i lavoratori in quelle strutture offshore.

Infine, BP Plc – il secondo produttore di petrolio del Golfo per volume – sta chiudendo la produzione sulle sue quattro piattaforme del Golfo: Thunder Horse, Atlantis, Mad Dog e Na Kika – che producono oltre 300.000 barili di petrolio equivalente al giorno. BHP Group Ltd stava inoltre rimuovendo il personale dalle sue due piattaforme energetiche offshore, secondo una dichiarazione della compagnia.

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