Non solo in Intraday, questa è la situazione dei mercati finanziari

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Non solo in Intraday, questa è la situazione dei mercati finanziari nel suo complesso. Un ampio indice di azioni statunitensi è sceso per la seconda settimana consecutiva poiché dati economici solidi hanno continuato a alimentare i timori degli investitori che la Federal Reserve dovrà applicare un freno all’economia statunitense più a lungo di quanto previsto solo il mese scorso.

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L’indice blue-chip S&P 500 ha chiuso venerdì in ribasso dello 0,3%, portando a una perdita dello 0,3% per la settimana. Il Nasdaq Composite, fortemente tecnologico, ha perso lo 0,6% venerdì, ma ha guadagnato lo 0,6% nelle ultime cinque sessioni.

Il calo di venerdì si è aggiunto al peggior giorno del mese di S&P giovedì, sottolineando il riaggiustamento delle aspettative degli investitori sui tassi di interesse statunitensi dopo che i dati sui prezzi al consumo e all’ingrosso pubblicati questa settimana sono stati più caldi del previsto.

Le vendite si sono estese anche ai mercati petroliferi con il West Texas Intermediate. Il benchmark del greggio statunitense, in calo del 2,7% a 76,34 dollari al barile. Anche i dati sulle vendite al dettaglio pubblicati questa settimana hanno mostrato un forte balzo per gennaio. Un altro segno che l’economia statunitense era ancora forte nonostante il tentativo della Fed, durato un anno, di frenare la crescita e abbassare l’inflazione attraverso un’aggressiva campagna di aumenti dei tassi.

“Se l’inflazione continua ad aumentare, manterrà la Fed convinta di dover continuare ad aumentare i tassi. E se i dati continuano a reggere, potrebbero salire ancora di più”. Ha affermato Andrew Hollenhorst, capo economista statunitense di Citi. Le richieste di disoccupazione presentate nell’ultima settimana sono state inferiori a quanto gli economisti si aspettavano con 194.000 nuove domande. Segno che il mercato del lavoro è ancora teso nonostante le condizioni di prestito più difficili.

I rendimenti dei titoli del Tesoro USA a 10 anni questa settimana hanno chiuso al loro punto più alto dalla fine di dicembre. Ma venerdì il rendimento a 10 anni è sceso di 0,04 punti percentuali al 3,82%. I rendimenti dei Treasury note a due anni, che sono molto sensibili al percorso atteso dei tassi di interesse, hanno raggiunto il 4,63%, il massimo da novembre. I rendimenti aumentano quando i prezzi delle obbligazioni scendono.