Mario Draghi ha spinto la Banca Centrale Europea più vicino ad aumentare gli stimoli monetari nell’economia, sottolineando che i rischi “persistenti” stanno rafforzando la possibilità di azione.
Il presidente della BCE ha dichiarato al forum annuale a Sintra, in Portogallo, che “saranno necessari ulteriori stimoli” se le prospettive economiche non miglioreranno. Ha detto che l’impegno a mantenere bassi i tassi di interesse potrebbe essere sostenuto. Ulteriori tagli restano “parte dei nostri strumenti” e gli acquisti di attività sono un’opzione, anche se ciò significa aumentare i limiti autoimposti su quanto può acquistare.
L’euro è sceso sui commenti ed è sceso dello 0.3% a $ 1.1185. Le obbligazioni tedesche a 10 anni sono aumentate, portando il rendimento ad un nuovo minimo storico meno lo 0,300%. I mercati stanno scontando un taglio della BCE di 10 punti base entro dicembre.
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È l’ultimo commento accomodante del Consiglio direttivo, che è alle prese con un rallentamento economico ed un tasso di inflazione, che rimane radicato al di sotto del suo obiettivo. Draghi ha affermato che i rischi derivanti da fattori geopolitici, protezionismo e vulnerabilità nei mercati emergenti non si sono dissipati e stanno pesando in particolare sulla produzione.
Le principali banche centrali di tutto il mondo stanno già tornando in modalità “battaglia”, mentre le tensioni commerciali colpiscono la fiducia e smorzano l’economia globale.
La Federal Reserve americana, la Bank of England e la Bank of Japan si riuniranno questa settimana, e dovrebbero fornire ulteriori informazioni sulle loro preoccupazioni. Gli investitori scommettono sul taglio dei tassi di interesse negli Stati Uniti alla fine di quest’anno. Mentre le banche centrali in Australia, Russia, India e Cile hanno già allentato la politica.
Le discussioni sull’azione politica stanno diventando più formali all’interno della BCE. Draghi ha affermato che il Consiglio direttivo esaminerà nelle prossime settimane come i loro strumenti possano essere adattati “in modo proporzionato alla gravità del rischio per la stabilità dei prezzi”. La BCE si sta preparando ad agire in quanto un crollo della produzione, in particolare in Germania, minaccia di diffondersi in altre parti dell’economia. La fiducia delle imprese tedesche ha subito un duro colpo lo scorso anno e una stima delle aspettative degli investitori pubblicate oggi è diminuita tornando ai livelli di luglio 2016.
Gli economisti vedono la crescita del 2019 nell’area dell’euro arrivare a +1,2%. La metà del tasso di crescita USA e la peggiore performance in sei anni.
Lo staff della BCE vede l’inflazione raggiungere solo l’1,6% nel 2021, rispetto ad un obiettivo di poco inferiore al 2%. Draghi lascerà il suo incarico il prossimo ottobre e sarà l’unico presidente della BCE a non aver mai alzato i tassi di interesse durante il proprio incarico. I leader dell’Unione europea sono attualmente coinvolti in trattative per scegliere il suo successore come parte di una serie di posizioni politiche europee.
“Se la crisi ha dimostrato qualcosa, è che utilizzeremo tutta la flessibilità del nostro mandato per adempiere al nostro mandato. E lo faremo di nuovo per rispondere a qualsiasi sfida alla stabilità dei prezzi in futuro.”
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