Il comparto obbligazionario composto dai rendimenti del tesoro e alcuni costi di indebitamento delle società, hanno visto scendere ieri i rendimenti, dopo l’ultimo intervento della FED.
Gli investitori sembrano “digerire positivamente” la vasta gamma di mosse dalla Federal Reserve americana per calmare i mercati del debito nazionale dal blocco del coronavirus. Il rendimento del titolo del Tesoro degli Stati Uniti a 10 anni di riferimento, ha registrato una brusca oscillazione dopo il movimento della Fed prima di concludere la giornata allo 0,763%. In calo dallo 0,932% di venerdì.
La Fed ha dichiarato che acquisterà quantità illimitate di titoli di stato per sostenere i mercati.
La Fed ha preso di mira in particolare gli angoli dei mercati dei prestiti che sono stati sottoposti a particolari pressioni negli ultimi tempi. Tra questi, il debito delle società high-value, il debito del mercato immobiliare e quello delle amministrazioni comunali. La mossa della Fed è stata “finora la più forte”, a detta di molti operatori.
Un beneficiario diretto della ricchezza della Fed, sono i fondi negoziati in borsa che detengono debiti societari con rating elevato. La Fed ha dichiarato che acquisterà direttamente tali fondi. Uno degli ETF obbligazionari più ampiamente negoziati, il fondo iShares U.S. di investimento obbligazionario di tipo corporate investment grade di BlackRock, è aumentato del 7,39%.
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Anche le obbligazioni ipotecarie e municipali hanno recuperato, dopo essere entrare nel pacchetto presentato ieri.
Il rendimento dell’obbligazione garantita da ipoteca di riferimento Fannie Mae con scadenza a settembre 2026 è sceso a circa l’1,186% lunedì dall’1,217% di venerdì. Un ETF Invesco Taxable Municipal Bond ha chiuso il 7,91% lunedì, secondo FactSet, il che implica che i rendimenti delle obbligazioni sottostanti che detiene stavano diminuendo. I prezzi delle obbligazioni aumentano al diminuire dei rendimenti.
I mercati del credito sono stati messi a dura prova nelle ultime settimane. Gli investitori si sono affrettati a vendere il debito anche delle società blue chip per raccogliere liquidità. Il costo aggiuntivo di indebitamento per le società, rispetto al debito pubblico, è aumentato rapidamente nelle ultime settimane. Questo nonostante i rendimenti dei titoli di Stato si siano riportati vicini ai minimi storici.
Parte di ciò riflette la maggiore probabilità di insolvenza, in quanto anche le più forti società statunitensi affrontano enormi interruzioni economiche per le loro attività.In gioco c’è anche stata la mancanza di liquidità o capacità di acquistare e vendere obbligazioni in modo ordinato. Un lato positivo dell’azione di mercato di lunedì: i prezzi delle obbligazioni sono aumentati contemporaneamente al calo delle azioni. Nelle ultime settimane tale relazione si era scorrelata, con forti cessioni di azioni e obbligazioni. Tali insoliti schemi di trading si verificano quando gli investitori sono così spaventati che si affrettano a possedere liquidità sopra ogni altra cosa.
Seamus Mac Gorain, responsabile dei tassi globali presso J.P. Morgan Asset Management:
“La linea di fondo è che le banche centrali siano determinate a vincere questa battaglia e ottenere più liquidità nei mercati dei titoli di Stato. Non direi che la battaglia sia vinta, ma è incoraggiante. Ora stiamo assistendo a un rally dei titoli di stato in un ambiente in cui le attività a rischio sono scambiate male. “