Le azioni globali salgono all’inaugurazione dei mercati nel 2021. Anche la valuta cinese – lo Yuan – si è rafforzata oltre 6,5 per dollaro per la prima volta dall’inizio della guerra commerciale con gli Stati Uniti.
Le azioni europee hanno aperto il 2021 con indici in rialzo su tutta la linea, con la sterlina britannica al livello più alto dal 2018. L’indice di riferimento europeo Stoxx 600 è aumentato dell’1% all’apertura odierna dei mercati. Il FTSE 100 di Londra guadagna il 2%, il Dax tedesco segna +1% e il CAC 40 della Francia +1,2%. I guadagni in Asia hanno anche contribuito a spingere l’indice dei prezzi mondiali dell’MSCI a un altro massimo storico, superando il suo precedente picco di fine dicembre.
La sterlina è salita di un ulteriore 0,1% a $ 1,3685, il suo livello intraday più alto dal 2018. Merito dell’accordo commerciale sulla Brexit con l’UE poco prima della fine del 2020.
Jim Reid, uno stratega della Deutsche Bank, ha affermato che il recente ottimismo post-natalizio è stato “supportato dall’approvazione di nuovi aiuti per il Covid-19 negli Stati Uniti, che il presidente Trump ha firmato il 27 dicembre. E dall’ccordo commerciale sulla Brexit tra il Regno Unito e l’UE “. Tutti gli occhi sono ora sul lancio dei vaccini, ha aggiunto, con gli investitori che sperano in un ritorno alla relativa normalità presto. I rialzi di inizio anno emergono nonostante l’aggravarsi della pandemia, che ha spinto il primo ministro britannico Boris Johnson a mettere il paese in attesa di restrizioni più estreme mentre le infezioni aumentavano.
Il prezzo del petrolio è salito, con il benchmark internazionale del greggio – il Brent – in rialzo del 2,4%% a 53,03 dollari al barile nei primi scambi. I guadagni scontano in anticipo la possiibile decisione di Opec&Russia su nuovi tagli alla produzione per febbraio. Attese più tardi le comunicazioni ufficiali. “L’azione dei prezzi oggi suggerisce che il mercato presume che Opec + mantenga invariato il livello dei tagli per il prossimo mese”, ha affermato Warren Patterson, responsabile della strategia per le materie prime presso ING.
USA
I futures indicano che il benchmark principale di Wall Street – l’S&P 500 – sia in guadagno dello 0,4% prima della campana di apertura nel corso della giornata. Gli analisti seguiranno attentamente un paio di ballottaggi in Georgia questa settimana che determineranno se i Democratici dei Repubblicani controlleranno il Senato degli Stati Uniti. Il risultato potrebbe avere importanti implicazioni per il presidente entrante Joe Biden. Se i Democratici vincessero entrambi i seggi, il Senato non sarebbe più controllato dai Repubblicani. Il che garantirebbe a Biden un controllo maggiore rispetto a un governo diviso. “Potrebbe essere un evento di mercato se i Democratici vincessero entrambi i seggi del Senato della Georgia. Consentirebbe a Biden di spingere maggiormente la sua politica fiscale e di spesa”. Parole di Patrik Schowitz, stratega multi-asset globale presso JPMorgan Asset Management. “È del tutto possibile che potremmo assistere a una reazione iniziale negativa da parte dei mercati azionari per le preoccupazioni in materia di tasse e regolamentazione delle società”.
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Asia-Pacifico
Lo Yuan cinese ha superato l’importante soglia di 6,5 per dollaro per la prima volta da giugno 2018. Lunedì il renminbi negoziato onshore è salito dell’1% a 6,4648 per biglietto verde, mentre il dollaro, misurato contro un paniere dei suoi concorrenti commerciali, è sceso dello 0,2 per cento. Lo Yuan ha ora cancellato quasi tutte le perdite subite nei confronti del dollaro da quando il presidente Donald Trump ha dato il via alla guerra commerciale tra i paesi. La valuta è stata spinta in parte dalla ripresa economica del Paese dalla pandemia. Inoltre si spera che la nuova amministrazione Biden possa portare a una riduzione delle tensioni tra Pechino e Washington.
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Anche le azioni asiatiche sono salite nel giorno del ritorno degli operatori dalle vacanze di Capodanno. L’indice CSI 300 della Cina continentale delle azioni quotate a Shanghai e Shenzhen è aumentato dell’1,1%. L’ultima rilevazione dell’indice dei responsabili degli acquisti di produzione Caixin/Markit, ha mostrato che la produzione industriale è rimasta saldamente in territorio espansivo il mese scorso, sebbene la crescita sia rallentata rispetto a novembre. Infine, l’indice Hang Seng di Hong Kong ha guadagnato lo 0,9%, mentre l’S &P/ASX 200 australiano ha guadagnato l’1,5%. Il Kospi della Corea del Sud è salito del 2,7%.
Giappone contro-corrente infine. L’indice di riferimento Topix ha perso lo 0,6%, dopo che i media locali hanno riferito che il governo potrebbe dichiarare lo stato di emergenza a Tokyo e nelle aree circostanti per contrastare un’ondata di casi di coronavirus.
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