Il rallentamento dell’economia dell’area dell’euro non dovrebbe più essere considerato un “calo temporaneo”. La Banca Centrale Europea dovrebbe prepararsi nel caso peggiorasse, è il consiglio di Olli Rehn, membro del Consiglio direttivo.
“La crescita nell’area dell’euro è rallentata in modo significativo recentemente”, ha dichiarato il governatore finlandese a Boersen-Zeitung in un’intervista pubblicata oggi. “Non possiamo negare che tra i partecipanti al mercato ed il pubblico, vi siano dubbi sulla capacità della banca centrale di raggiungere l’obiettivo di stabilità dei prezzi”.
Il 57enne, ha sottolineato che il Consiglio direttivo sta analizzando quali sono le opzioni migliori in termini di politica risposta. Rehn fino a poco tempo fa era visto come il candidato principale per sostituire il presidente della BCE Mario Draghi. Durante questa settimana invece, il capo del FMI, Christine Lagarde ha vinto la corsa alla successione. Il rallentamento della regione è durato per più di un anno. Inoltre, è stato esacerbato dalle tensioni commerciali globali e dalle incertezze politiche che hanno pesato in particolare sui produttori.
“Abbiamo un numero di strumenti molto efficaci e che, come pacchetto, hanno effetti ancora più grandi di quelli isolati”
A giugno, i funzionari della BCE hanno dichiarato di essere disposti a ridurre ulteriormente i tassi di interesse. Ed eventualmente, a ricominciare gli acquisti di beni se la situazione economica non migliorasse. I Mercati Finanziari hanno immediatamente accolto positivamente, la prospettiva di un ulteriore allentamento monetario. Ma alcuni osservatori hanno messo in dubbio la fattibilità di tali misure, vista la debole redditività delle banche, che lottano con tassi di interesse negativi. Ed esistono inoltre, anche limiti legali sulla quota delle obbligazioni di un paese che possono essere acquistate dalla BCE.
Rehn ha suggerito che questi vincoli possono essere superati.
Secondo Rehn: “Abbiamo chiaramente indicato che prenderemo in considerazione misure per attenuare i possibili effetti collaterali dei tassi di interesse negativi nel caso in cui continuiamo a tagliare i tassi di interesse o mantenere tassi molto bassi per molto più tempo”. I responsabili politici “possono anche ricominciare ad acquistare nuove attività in qualsiasi momento” e c’è un “certo grado di flessibilità” sui limiti legali all’acquisto di titoli.
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