Cresce l’industria del risparmio gestito in Italia

Il 2019 potrebbe essere l'anno di svolta per il Risparmio Gestito. Si prospetta una crescita in Italia dello stock gestito nel prossimo triennio.

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la crescita del risparmio gestito

Il 2019 potrebbe essere l’anno di svolta per il Risparmio Gestito: secondo una ricerca condotta da Prometeia – Ipsos per Wealth Insights, e diffusa dal quotidiano Il Sole 24 Ore, prospetta una crescita in Italia dello stock gestito (compreso il comparto  assicurativo) pari a 250 miliardi di euro nel prossimo triennio.

Alla fine dello stesso l’ammontare complessivo potrebbe addirittura arrivare a toccare quota 1.750 miliardi di euro.

La fine del 2018 ha portato con sè una rilevante incertezza sui mercati finanziari. Non solo, le sfide regolamentari connesse all’introduzione di Mifid 2, hanno spinto una buona parte degli investitori a rivedere le proprie scelte.  Il 2019 infatti, sembra essere decisamente in salita per l’industria del risparmio gestito italiano e la pesante eredità lasciata dall’anno precedente ha continuato a influenzare i dati sulla raccolta.

Dietro alle difficoltà riaffiorate in modo evidente negli ultimi mesi dello scorso anno, si mantengono comunque intatti molti degli elementi favorevoli. Quest’ultimi hanno permesso una riscossa del settore nel quinquennio che ha preceduto il 2018. In tale periodo le attività del Risparmio Gestito sono state da dimenticare. Queste caratteristiche lasciano pensare a una nuova inversione di tendenza nel medio termine. Come rivela la ricerca, si può ipotizzare una crescita in Italia dello stock di prodotti gestiti e assicurativi. Per un ammontare pari a 250 miliardi di euro nel prossimo triennio, fino a raggiungere la quota complessiva di 1.750 miliardi.

Vincenza Di Lorenzo, senior specialist di Prometeia: “La miglior tenuta del mercato ed il crescente ruolo esercitato dalle reti di consulenti, insieme anche ai cambiamenti nella politica di offerta delle banche , hanno spostato sempre più l’attenzione dall’attività creditizia ai servizi di intermediazione e gestione del risparmio.”

I margini di reddività del Risparmio Gestito

Uno scenario così moderatamente positivo contribuirebbe ad alleviare parte delle pene che affliggono i protagonisti dell’industria del risparmio gestito italiano sul versante della redditività. Il contributo alla crescita dei ricavi derivante dall’aumento delle masse, dovrebbe infatti essere più che sufficiente a compensare la riduzione dei margini (900 milioni). Permette così un incremento dei ricavi da servizi di raccolta diretta. Dai quasi 14 miliardi di fine 2018 ai circa 15 miliardi attesi per il 2021.

Infine non va dimentica anche il contributo degli effetti legati al cambiamento del mix di prodotti (500 milioni) e delle commissioni legate alla consulenza, che valgono circa 200 milioni.